COLLASSO TRACHEALE NEL CANE
Il collasso tracheale del cane è una sindrome da
insufficienza respiratoria dovuta a schiacciamento del lume tracheale. Talvolta
si definisce erroneamente collasso tracheale quella che invece è una stenosi
congenita della trachea.
Eziologia:
L’eziologia resta tuttora sconosciuta; tra le ipotesi si
citano cause genetiche, deficit neurologici, patologie delle vie respiratorie
profonde, fenomeni di degenerazione della matrice cartilaginea, cause
allergiche.
I soggetti colpiti appartengono quasi esclusivamente a cani
di piccola taglia: chihuahua, barbone nano, volpino di Pomerania, volpino italiano,
yorkshire terrier, etc.
E’ una patologia in cui non si osserva distinzione di sesso,
in genere i sintomi si manifestano verso i 7-8 anni di età, anche se in casi
rari la patologia può comparire già al secondo anno di età.
Anatomia:
La trachea è una struttura anatomica formata da anelli
cartilaginei che collega la faringe ai bronchi. Consente meccanicamente il
passaggio dell’aria tra questi due distretti.
Nel cane la trachea è sostenuta da circa 30 – 45 anelli di
cartilagine a forma di “C”, la chiusura completa dell’anello si ha ad opera di
tessuto molle ben teso: la membrana tracheale dorsale.
Nel collasso tracheale, si assiste ad una modificazione
della cartilagine tracheale che viene a perdere la sua normale rigidità. Tutto
ciò è legato a fenomeni degenerativi che colpiscono gli anelli cartilaginei
tracheali, per cui la normale cartilagine ialina viene sostituita da tessuto
fibrocartilagineo e fibre collagene, con forte deplezione di glicoproteine e
glicosamminoglicani. La conseguenza è che gli anelli tracheali non riescono più
a garantire la normale conformazione della trachea nelle varie fasi della
respirazione, tendono a collassare su se stessi, in direzione dorso ventrale.
Il tratto interessato durante l’inspirazione è quello cervicale, invece durante
l’espirazione l’aumento di pressione
nella gabbia toracica ad opera dei polmoni può schiacciare il tratto
intratoracico. Questo, comporta, durante
la respirazione, una riduzione del lume tracheale e quindi una diminuzione
dell’aria in entrata che nei casi più gravi può arrivare fino all’asfissia. Di
conseguenza, si possono riscontrare rumori respiratori anomali, scarsa
resistenza ad attività motoria, rigurgito e una dispnea di intensità variabile
a seconda della gravità del collasso.
SINTOMI:
L’evoluzione dei sintomi negli anni è lenta, ma progressiva
ed irreversibile, può portare a morte per insufficienza respiratoria acuta.
Sintomi comuni sono presenza di rumori respiratori anomali, dispnea,
intolleranza all’esercizio fisico e agli stimoli emotivi, cianosi ed attacchi
sincopali. Le anomalie respiratorie consistono in respirazione stridente e
sibilante, associata a tosse secca non produttiva, che per il particolare suono
prodotto è definita a “verso d’anatra”.
Dopo il pasto o l’assunzione di acqua spesso il cane
tossisce, a volte presenta conati o addirittura vomita, quando si eccita e si
affatica aumenta la gravità del problema. Umidità, calore e stress portano ad
un peggioramento della situazione.
Il sintomo più evidente che porta spesso il proprietario a
recarsi dal proprio medico veterinario è la tosse. Questa inizialmente può
manifestarsi in seguito ad attività fisica, in conseguenza di stati di
eccitazione (esempio quando il proprietario rientra a casa dal lavoro),
dall’assunzione di cibo o acqua, o per ambiente caldo e umido oppure per una
semplice compressione meccanica della trachea (quando ad esempio il cane tira
al guinzaglio).
Inizialmente i sintomi sono sporadici e ad accessi,
scatenati principalmente dalle alte temperature, dall’agitazione e dal
movimento, poi diventano continui manifestandosi anche a riposo e durante le
ore notturne. Nel tempo la tosse può peggiorare per complicanze secondarie come
le alterazioni indotte sull’epitelio tracheale che porta a tosse rantolosa.
Sebbene i segni clinici che li caratterizzano possono essere
simili, non bisogna confondere il collasso tracheale con la stenosi della
trachea; quest’ultima è un abnorme restringimento del lume tracheale frutto di
una malformazione congenita o di un trauma. Una di queste forme congenite è
l’ipoplasia tracheale: in questo caso il condotto tracheale presenta un lume
insolitamente ristretto per tutta la sua lunghezza. L’ipoplasia tracheale
colpisce solitamente razze come il bulldog inglese e altre razze brachicefale.
DIAGNOSI:
Il collasso tracheale è una patologia che facilmente può
essere confusa con altre forme respiratorie come tracheobronchiti infettive,
polmoniti, bronchiti, ostruzione tracheale, paralisi laringea, malformazioni
del palato molle, insufficienza cardiaca congestizia, edema polmonare.
L’esame clinico del paziente può darci qualche indicazione,
la diagnosi di certezza si avvale di tecniche di diagnostica per immagini. La
tecnica più utilizzata è l’esame radiografico diretto a cui si possono
associare l’endoscopia, la fluoroscopia e la TAC.
Foto: collasso tracheale in un soggetto di razza yorkshire
terrier
In qualche paziente, palpando la trachea nel segmento
cervicale si può percepire la consistenza flaccida degli anelli tracheali, che
presentano bordi laterali ispessiti, e la manovra può scatenare un accesso di
tosse parossistica.
La fase respiratoria in cui si scatta la radiografia è
importante per valutare il tratto tracheale sospetto. Durante l’inspirazione si
osserva sul radiogramma la riduzione delle dimensioni della trachea che corre
lungo il tratto cervicale, mentre in fase di espirazione si può valutare se
esiste un difetto a livello del tratto tracheale toracico.
Di regola il cedimento delle cartilagini tracheali interessa
grossomodo tutta la lunghezza dell’organo, ma in genere c’è sempre un tratto
che risulta maggiormente colpito. Si parla di collasso di I grado quando il
lume tracheale appare ridotto del 25% e gli anelli cartilaginei mantengono un
contorno vagamente rotondeggiante. Nel collasso di II grado il diametro della
trachea è ridotto del 50 % e le cartilagini tracheali iniziano ad appiattirsi.
Il collasso di III grado è caratterizzato da una riduzione del lume tracheale
del 75% e anelli cartilaginei quasi del tutto schiacciati. Il lume della trachea,
risulta, infine quasi del tutto inesistente nel collasso di IV grado; le pareti
cartilaginee dell’organo sono ridotte ad una lamina appiattita.
TERAPIA:
OMESSA PER SCELTA DEL CREATORE DELLA NOTA.
PREVENZIONE:
I pazienti affetti da collasso tracheale devono vivere in
ambienti privi di fumo, allergeni e altre sostanze irritanti per le vie
respiratorie. E’ fondamentale far dimagrire i soggetti obesi. I collari devono
essere sostituiti da pettorine, evitando che il soggetto tiri quando condotto a
passeggio. In condizioni climatiche calde e umide i soggetti vanno gestiti con
attenzione.
Il collasso tracheale è una patologia che segue il proprio
decorso naturale, quello che possiamo senz’altro fare è ritardare il suo
“cammino” adottando gli opportuni
accorgimenti.Si ringrazia Alessia Tirella per la ricerca