martedì 10 gennaio 2017

Perchè non comprare MAI un cucciolo in un negozio







PRECISIAMO CHE LE IMMAGINI SONO FORTI, che è stato difficile cercare le foto senza provare dolore e rabbia, che serve continuare a parlarne, e che ho voluto utilizzare parte di testo di edencinofilia perchè molto dettagliato e scritto bene.

Ci tengo a dire che il post è nato a seguito di un episodio accaduto ad una nostra cara amica allevatrice che ha un cuore GRANDE, che non sa ancora che sto per utilizzare la sua storia ma che è importante per tutti i cani e per non dimenticare che ci sono razze particolari che non si possono acquistare senza conoscerne ogni aspetto come il PASTORE DEL CAUCASO.


Laura Monfreda ha aggiunto 4 nuove foto.
17 ore fa

Sono incaxxata nera e non sarò breve.
Ieri , domenica, intorno alle 13 , mentre mi stavo accincendo a consumare il mio luculliano pranzo consistente in un panino col formaggio, squilla il telefono. Penso, porco mondo, possibile che debbano sempre rompere all'ora di pranzo? Comunque rispondo. Una signora mi dice di aver avuto il mio numero da un mio amico e mi chiede aiuto per un cucciolo di Caucaso da lei acquistato che però non può più tenere perchè lei è fuori tutto il giorno ed il cane in casa combina casini. Le chiedo se ha contattato l'allevatore e mi risponde che l'ha preso in un negozio. IN UN NEGOZIO????? Le dico che potrei tenerglielo in attesa di trovare una sistemazione, però non gratis. Mi dice che non può spendere ( cane pagato 900 euro) , che deve assolutamente entro sera liberarsi del cane e che l'avrebbe portato al canile. Purtroppo ho una coscienza stronza che non mi avrebbe fatto stare serena sapendo che questo cucciolo sarebbe finito chissà dove, per cui le dico di portarmelo. Un paio d'ore dopo arriva , con la figlia , entrambe in lacrime , ma dicendo che non potevano fare altrimenti. Le ho fatto , ovviamente, un caxxiatone , perchè bisogna informarsi sul cane che si vuole PRIMA di prenderlo e soprattutto MAI in un negozio.
Mi consegna cane e documenti. Passaporto ungherese ( ma pensa un po'!!!) e contratto di vendita del negozio. Niente pedigree, ovviamente. Mi leggo il contratto , che pubblico insieme alle foto del cane , Dalton il suo nome. ROBA DA MATTI!!!! Non solo vendono illegalmente un cane senza pedigree, ma nella premessa parlano di benessere animale!!! Loro, che importano cuccioli a gogò e poco importa se il rapporto morti vivi è di 10 a 1 !!! Non solo, scrivono anche che il cane sarà probabilmente affetto da displasia dell'anca e del gomito, perchè tipiche della razza. No, tipiche di una selezione del caxxo, dico io!!! Ora, mi domando:
1 se i cani senza pedigree non possono essere considerati di razza pura, perchè li possono vendere nei negozi??
2 sono anni che ci frantumano i cosiddetti con le razze pericolose prima e col patentino poi e lasciano vendere liberamente cani come i Caucasi, Rottweiler , Dogo ai negozi ????????????? Oltretutto cani dei quali non si sa un beato tubo di quello che c'è alle spalle dunque potenzialmente pericolosi in quanto mal selezionati. Già, ma noi siamo il paese dei controsensi, dove il patentino si fa DOPO che il cane ha morsicato. E sì che confiniamo con Paesi come la Svizzera dove ci sono regolamenti severi per detenere determinate razze , possibile che non attingiamo mai dagli altri nelle cose sensate ?
3 L'Enci che cavolo fa , oltre che prendersi i soldi ? Pensa che sia sufficiente pubblicare sul sito un misero quadratino dove si ricorda che la vendita di cani di razza senza pedigree è illegale? Non sarebbe forse più opportuno, visto che è un ente nazionale , che chiedesse l'approvazione di una legge che vieti la vendita dei cani nei negozi ?
Concludo dicendo che per fortuna Dalton ha vinto la sua lotteria di capodanno e questa mattina è andato in una nuova casa, con tanto spazio, con persone che sanno cos'è un caucaso, con una femmina della sua razza , un gatto e tre ragazzi. Penso però con tristezza a tutti quei Dalton che non troveranno qualcuno come me sulla loro strada.
p.s. se volete farvi venire i nervi , leggete il contratto
p.s. 2 curioso vedere come la gente la prende in quel posto tranquillamente dai negozianti ed invece a noi allevatori minaccia denunce se al cane viene su un dente storto!!!

Questa l'ennesima storia assurda e qui ne abbiamo la prova.

Andiamo avanti con il nostro post.

ALTRA COSA IMPORTANTE:
PERCHE' I NEGOZI HANNO LA LICENZA DI VENDERE CUCCIOLI???

 

Perchè comprare un cane in un negozio è sempre controproducente, per chi lo sceglie e per il cane.
Precisiamo subito che per legge i cani vanno ceduti con pedigree (se acquistati) se salvati da un canile è un'altra storia.





Tutti coloro che tutt'oggi ancora passano davanti le vetrine dei negozi di animali, la maggior parte qui in Sicilia all'interno di centri commerciali, si innamorano, si inteneriscono, perchè un cucciolo è sempre bello, perchè l'80 % delle persone che si fermano davanti a quelle vetrine non si è minimamente documentato sulla razza che cerca e di conseguenza a cosa va incontro acquistando un cucciolo in negozio.
Approfondiamo...

1- La provenienza?
2-I genitori?
3- Chi e come lo ha allevato?
4- I documenti?
5- Il pedigree?
6- LA SALUTE?
7- Come sono arrivati il quel negozio?
8- Garanzie?
9- Vaccinazioni?
10- Contratto?

Ci fermiamo solo a 10 punti degli innumerevoli, perchè non finiremmo mai di scrivere.

Passiamo ai vari punti;
1- Il 90% dei cuccioli è di provenienza estera ciò significa malattie.
2- Non li vedrete mai, o vi verrà mostrata la prima foto presa su internet.
3- Non lo saprete mai.
4- Uno schifoso libretto sanitario con scritta la razza (spesso sbagliata ad esempio volpino di pomerania piuttosto che spitz tedesco nano), e un solo vaccino, il primo quello che si fa a 40 giorni di vita contro la parvovirosi (gastroenterite), e dove sono gli altri vaccini polivalenti?
Chi li ha vaccinati? Il timbro del veterinario dov'è?
5- Non esiste.
6- INCOGNITA!
7- IMPORTATI! Tenuti in vita con glucosio, il 90% di quei cuccioli non arriva vivo a destinazione poichè sono in viaggio da tempo strettissimi tra loro, con le malattie peggiori già incubate che esploderanno 40 giorni dopo la separazione dalla madre.
8- Nessuna se non un foglio della durata di 24H dove il negoziante si leva ogni responsabilità e quando quel cucciolo crescendo svilupperà malattie, scorrettezze di razza non potrete appellarvi a nulla "COLPA VOSTRA, vi diranno, LA LEGGE NON AMMETTE IGNORANZA".
9- Vedere punto 4.
10- Vedere punto 8.

Nello specifico parliamo di alcuni punti.

Oltre a ragioni etiche, per le quali con l’acquisto di un cane in un negozio si alimenta il traffico di cuccioli dall’Est, ci sono ulteriori motivi per cui nessuno dovrebbe rivolgersi ad un negoziante per prendere il proprio cucciolo.Capita purtroppo di frequente, visitando grandi e piccoli pet shop, di imbattersi nelle vetrine con stupendi e amabili cuccioli che giocano… in quel momento è molto probabile che scatti in noi il cosiddetto “effetto cucciolo”, che fa leva sull’istinto biologico di ogni mammifero di prendersi cura dei neonati, facendo nascere un’irrefrenabile desiderio di portarne uno a casa ad accudirlo. I venditori giocano proprio su questo istinto biologico, ponendo i cuccioli in vista in una vetrina, perchè è più alta la probabilità che le persone abbiano desiderio di acquistarli. In questo momento dobbiamo però porci le domande giuste: perchè questi cuccioli si trovano in una vetrina, invece di stare con la loro mamma? E soprattutto, da dove vengono?  Da un allevamento, si potrebbe pensare. Cosa c’è di male in fondo? Passano qualche tempo nel negozio, ma sono cresciuti in un allevamento, con la mamma e persone specializzate che se ne prendono cura...


Sicuramente provengono da un “allevamento”, ma la domanda successiva è: quale allevatore responsabile, interessato ai suoi cani, prenderebbe i suoi cuccioli per metterli in una vetrina di un negozio, infischiandosene di chi li adotterà, senza neanche sapere in che mani andranno? E’ chiaro che all‘ “allevatore” che ha fatto nascere questi cuccioli, del loro bene interessa ben poco, esponendoli in un negozio dove potrebbero essere acquistati impulsivamente da chiunque, anche da chi potenzialmente li abbandonerà pochi mesi dopo… “L’allevatore” in questione quindi, vende prodotti. Visto che i cuccioli sono prodotti, anche la mamma di questi cuccioli non deve essere vista come qualcosa di diverso da un prodotto.
Le madri, ovvero le fattrici, sono nella maggioranza dei casi in allevamenti a batteria, dove vivono in gabbie e svolgono la loro funzione di produttrici di cuccioli, sfruttate dal loro primo calore: questi sono i canifici, le cosiddette puppy mills, allevamenti intensivi che producono cuccioli di ogni razza tutto l’anno e in grande quantità. In questi allevamenti a batteria, vi sono più cani, ovviamente non di una sola razza, perchè si possano coprire tutte richieste e in tutti i periodi.
Le condizioni di vita di questi cani sono casi di estremo maltrattamento fisico e psichico: igiene carente o assente, animali stipati in gabbie a vita, a volte molto piccole, alimentazione scadente: lo scopo è produrre un maggior numero di “prodotti” al minor costo possibile. Nella maggioranza dei casi, i canifici si trovano nei paesi dell’est, proprio perchè il prezzo di un cucciolo è favorevole, all’incirca 30-50 euro, che in questi paesi è comunque economicamente considerabile. (il cucciolo che in negozio pagherai dagli 800 euro in sù!). Molto spesso la nazione da cui provengono è l’Ungheria. Dopo essere stati allontanati prematuramente dalla madri (a circa 30 giorni), questi cuccioli vengono importati in Italia, trasportati in camion, senza vaccini e molti di loro muoiono nel trasporto.

Da un punto di vista comportamentale, un cucciolo di negozio, che viene dall’est, è sicuramente svantaggiato in diversi ambiti.
Le condizioni in cui vivono i genitori, e nelle quali vengono allevati dei cuccioli, sono un aspetto fondamentale per la formazione della personalità e  il futuro equilibrio del cane adulto.
Lo sviluppo comportamentale del cane inizia con il periodo pre-natale (a livello endouterino nella gestazione della madre) e prosegue dopo la nascita con la maturazione e formazione del sistema nervoso centrale. E’ stato provato che lo stato di stress della madre influisce sui feti, i quali reagiscono alle contrazioni prodotte dalle sostanze chimiche presenti in caso di stress.
I cuccioli di madri che hanno subito situazioni di forte stress durante la gravidanza, o tenute in condizioni inappropriate, sono soggetti più fragili da un punto di vista comportamentale, soprattutto per quanto riguarda la capacità di adattarsi a situazioni nuove, e la stabilità emotiva. Questo li rende soggetti più predisposti a problemi comportamentali.
Inoltre vanno considerate tutta una serie di accortezze per il corretto allevamento di una cucciolata, che di certo non vengono prese in considerazione in un ambiente degradante come quello dei canifici.
Come se non bastasse, questi cuccioli, già nati in condizioni debilitanti, vengono ulteriormente penalizzati per essere allontanati prematuramente dalla madre.
Prelevare un cucciolo a 30 giorni dalla mamma e dalla cucciolata, è totalmente sbagliato e contro natura. Cuccioli allontanati così presto, non possono apprendere competenze fondamentali come l’inibizione del morso, gli autocontrolli, le regole sociali che fanno parte della comunicazione canina. E’ la madre (se competente e matura) che dalle 5 settimane di età interviene durante il gioco fra i cuccioli, insegnando a modulare il gioco e a controllare il morso, queste lezioni sono importantissime per un sano sviluppo comportamentale del cane. Da questo punto di vista separare i cuccioli dalla madre prima dei 60 giorni di età è inconcepibile, e può portare a vere e proprie patologie comportamentali, come la sindrome da ipersensibilità/iperattività. Proprietari inesperti non possono neanche riconoscere cosa hanno di fronte, una vera e propria patologia, e si trovano ad avere a che fare con problematiche per loro molto difficili da gestire, purtroppo senza saperne la causa, e purtroppo saranno loro a pagarne le conseguenze, in termini emotivi ed economici.
Inoltre la figura d’attaccamento primario ha un’importanza fondamentale e se vengono fatti errori in questo periodo, ci sarà più difficoltà a concepire il distacco.




Questi aspetti totalmente ignorati nella vendita degli animali nei negozi, hanno conseguenze negative sul cucciolo che ci si porta a casa. Si spendono anche cifre ingenti per un cucciolo che sarà un cane adulto problematico.

I diversi tipi di problemi comportamentali riscontrati nei cani provenienti dall’est, allevati scorrettamente ed esposti nei negozi sono: mancanza di auto-controlli, iperattività, problemi nella comunicazione sociale intraspecifica, difficoltà ad imparare a sporcare lontano dal posto dove mangiano e dormono, difficoltà a rilassarsi, difficoltà con il distacco dalla figura di attaccamento.Intorno ai due mesi di vita gli anticorpi con cui la madre ha provveduto a difendere il cucciolo contro virus e batteri iniziano a diminuire e per questo intorno al 55°giorno di vita al cucciolo viene effettuata la prima vaccinazione contro cimurro, epatite e la parvovirosi, vaccinazione che inizia a produrre completamente i propri effetti dopo circa 5 giorni. E’ ovvio quindi che anche dal punto di vista della profilassi sanitaria è impensabile staccare il cucciolo dalla madre prima del compimento dei 60 giorni. Questi cuccioli allontanati così precocemente dalle madri, avranno un sistema immunitario debilitato, per cui alcuni di loro moriranno, e quelli che sopravvivono non hanno avuto le migliori condizioni di svilupparsi, per cui ne deriva un cane molto debole, più predisposto ad ammalarsi, rispetto agli altri cani opportunamente gestiti.
L’altro aspetto fortemente svantaggioso è quello riguardante l’alimentazione, che non viene curata, i cuccioli allontanati precocemente inoltre, vengono svezzati prima del tempo, creando problemi di digestione, e predisponendo quindi a  problematiche alimentari di intolleranze e difficoltà con il cibo.
Quando si sceglie un cucciolo di razza, teoricamente dovrebbero interessarci determinate caratteristiche morfologiche e caratteriali che molto spesso nei cuccioli del pet shop sono assenti! Questo perchè non c’è una selezione dei genitori, nè sulla morfologia, nè tanto meno sul carattere, e soprattutto sulle malattie ereditarie specifiche per quella tipologia di cane.
Allora, cosa fare?
La vendita di animali nei negozi dovrebbe essere vietata dal governo e regolata da opportune leggi. Al momento tutto quello che possiamo fare è molto semplice: NON COMPRARE MAI UN CUCCIOLO IN UN NEGOZIO DI ANIMALI! Per nessuna ragione. Non si sta salvando nessuno, ma si contribuisce all’esistenza stessa del fenomeno. Questo è valido a maggior ragione anche per i cuccioli venduti su siti internet o alle fiere.
Quando si desidera un cane, le opzioni sono: canile o allevamento responsabile. Se si desidera un cane di razza, si può scegliere anche di cercarlo in canile, attraverso i “Rescue” di razza, ovvero associazioni che si occupano di salvare i cani di una specifica razza da situazioni di abbandono o canile, e di proporli in adozione.
L’altra opzione è un allevamento serio: è facile riconoscerlo, alleva solo una razza, non importa i cani, non è un centro di smercio, non ha cuccioli disponibili tutto l’anno, bensì programma con attenzione le cucciolate nel rispetto dei suoi cani, e dell’enorme quantità di tempo che richiede la cagna in gestazione e la nascita dei cuccioli, delle cure e soprattutto della corretta socializzazione. E’ disponibile a farvi visitare più volte l’allevamento, e a conoscere i suoi cani. Soprattutto valuta gli aspiranti proprietari perchè interessato al futuro dei cuccioli.

In allevamento controllate le condizioni dei cani, come e dove sono tenuti, se hanno possibilità di uscire regolarmente, e per quanto riguarda i cuccioli, attenzione anche a chi li tiene solo ed esclusivamente nel box, o in un ambiente senza stimoli: questo gioca un grave tiro alla socializzazione e conduce a patologie comportamentali come la sindrome da privazione sensoriale.Inoltre un allevatore che si rispetti, non avrà problemi a darvi garanzie sul cucciolo, sulla tipicità ed il carattere, a certificare l‘assenza di malattie ereditarie nei genitori, e a farveli conoscere, se presenti entrambi o almeno la madre.
L’iter per cui si dovrebbe arrivare ad accogliere un cane in casa non è: passo davanti a un negozio – vedo un cucciolo irresistibile di una qualsiasi razza di cui non so neanche le caratteristiche (e che quindi qualcun'altro ha scelto per me) – decido di comprarloma piuttosto potrebbe essere:
Desidero fortemente un cane come compagno di vita – valuto con attenzione tutto quello che comporta condividere la propria vita con un altro essere vivente per un lungo periodo, in termini di tempo, e di impegno – scelgo consapevolmente quale tipologia di cane è adatta al mio stile di vita, se di razza o non – decido a chi rivolgermi, ovvero canile, associazioni o allevamento serio – aspetto con pazienza il momento migliore per accogliere il cane che ho scelto.

Post non copiabile, è ammessa solo la condivisione.
Parte del post ha fonte 
edencinofilia