mercoledì 28 dicembre 2016

Domande più frequenti parte 1: I DENTI PERCHE' NON FUNZIONA IL DENTASTIX E ALTRI PRODOTTI


 ESEMPIO DI DENTATURA TOTALMENTE PIENA DI TARTARO




Un esempio lampante sono i nostri denti!
I denti umani, chiaramente per quanto esistono milioni di pubblicità che invogliano ad acquistare dentifrici per "prevenire il tartaro" sappiamo benissimo che finiamo tutti dal dentista periodicamente a fare la pulizia dei denti.
Perché dovrebbe essere diverso per i cani?
Ci continuano a tempestare di pubblicità, che attualmente dicono "80% di prevenzione contro il tartaro"...
Ma davvero credete che il bastoncino dentastix "marca che davvero ci vorrebbe un post quanto non serva" PREVIENE IL TARTARO?

Iniziamo attraverso i post "domande frequenti" a conoscere le truffe, i prodotti iutili, come questo e gli attrattivi e disabituanti che presto potrete leggere.

Per pulire i denti del cane, ammesso che il cane poco importa la taglia, sia propenso a farsi mettere uno spazzolino in bocca "sé abituato sin da piccolo si può riuscire, altrimenti ci vuole molta pazienza" c'è bisogno proprio come per l'essere umano uno spazzolino ad ultra suoni, in questo post consiglieremo il migliore.


Cos'è il tartaro?



La placca si indurisce sui denti, formando  il tartaro. Anche il margine delle gengive può essere interessato da questo fenomeno che causa un‘irritazione dei tessuti e con il tempo può condurre a problemi più gravi come le carie. 
E' inutile quindi acquistare mangimi che pubblicizzano la diminuzione nonché la prevenzione del tartaro, poiché finiremo comunque a dover mettere il/i nostro/nostri cane/cani sotto anestesia per far la pulizia dei denti.

E non parliamo certo di 10,00
€ a pulizia...
Di conseguenza la soluzione consigliata è questo apparecchio che sicuramente è un piccolo investimento iniziale, con il quale paghereste 4 pulizie dei denti ed è utilizzabile anche per l'uomo.

https://denti-sani-con-emmipet.emmi-club.de/it/shop/id/66
https://www.youtube.com/watch?v=UfAInNDSUq4



Emmi-pet Basis Set 
240 QP 

Pulizia dentale silenziosa e senza vibrazioni 

Negli esseri umani come negli animali, una dentatura sana e forte ha gli stessi effetti positivi sull’organismo. Infiammazioni delle gengive ( gengiviti), la formazione di placca e tartaro, le parodontiti, la rimozione meccanica del tartaro, in combinazione ad anestesia, sovraccaricano di stress fisico ed emotivo sia l’animale che il proprietario. 

Per trattare e soprattutto prevenire l’insorgere delle suddette condizioni, è stato sviluppato lo spazzolino Ultrasuoni Emmi-pet. Per ottenere un risultato ottimale, il trattamento con Emmi-pet deve essere eseguito quanto più piacevole possibile per il vostro animale domestico , senza ansie o stress da parte del proprietario o operatore . Emmi-pet funziona senza vibrazioni e senza rumore, basta appoggiare delicatamente le setole sulla zona da trattare. Il trattamento effettuato in questo modo ha un effetto molto positivo sugli animali e contribuisce ad una maggiore accettazione della seduta di pulizia una volta che l’animale ha realizzato che la seduta non è legata a stress o spazzolature che causano dolore. 

Igiene orale senza spazzolare – Il grande vantaggio nei problemi gengivali.

 Emmi-pet ha un vantaggio significativo per le gengive infiammate o sensibili: pulisce in modo delicato, indolore e senza bisogno di spazzolare, servendosi dei benefici degli ultrasuoni puri e completamente innocui per il vostro animale. Grazie all’aumento della circolazione, nei tessuti trattati con Emmi-pet vengono liberate energie endogene, ossia del sistema immunitario, che aiutano a rafforzare significativamente le difese dell'organismo, per cui viene accelerato il processo di guarigione. 

Funzioni & Caratteristiche 
• Pulisce con Ultrasuoni puri – max. 96 milioni di oscillazioni al minuto 
• Pulizia dentale delicata per il vostro animale, senza vibrazioni, senza rumore, senza spazzolare 
• Gli Ultrasuoni originali Emmi-pet penetrano fino a 12mm di profondità sia gengive che nelle gengivali, aiutando così a prevenire
  gengiviti, parodontiti, tartaro e alito cattivo

Emmi-pet è stata certificata in Austria a dall'Ufficio per il corretto allevamento, detenzione e benessere degli animali (FTT) come prodotto idoneo le norme vigenti di Protezione Animale.






Ulteriori info https://denti-sani-con-emmipet.emmi-club.de/it/shop/produkte/id/66008







lunedì 19 dicembre 2016

La corsa al regalo di Natale a discapito del cucciolo



Ci risiamo, eh già!
Ogni anno nel periodo natalizio centinaia di persone contattano ogni annuncio, allevamento (poco importa se l'allevamento è riconosciuto o meno, famoso o meno, trovato tramite conoscenze tangibili o meno, serio o meno) per la famosa corsa al regalo del "cagnolino che tutti vogliono attualmente poiché visto probabilmente ad una star (tralasciamo la parola star e quanto poco star sia)" per i figli/fidanzati/sposi senza documentarsi in merito a quell' esserino innocente oppure senza documentarsi in generale se quella creatura vivente sia sana, selezionata, abbia i genitori visibili, non sia importata, abbia garanzie, pedigree etc.
E allora inizia a squillare il telefono incessantemente ad orari particolarmente assurdi e con gli smartphone di oggi il telefono suona per email, sms, violazione della privacy tramite WhatsApp, e raramente telefonicamente dove sistematicamente nessuno si presenta e tassativamente quando gli chiedi con chi parlo? Ti rispondono un privato, oppure un potenziale cliente (quasi come avessi bisogno del potenziale cliente, in siciliano viene chiamato "aripuddutu" ) cioè colui che ha la disponibilità economica di spendere dai €1500 ai €2500 per un cucciolo di spitz tedesco nano/ volpino di pomerania/ Spitz mini toy/ volpino toy/ Spitz o volpino Tea Cup tassativamente bianco poiché la star di turno ha un essere vivente simile a un cane poco importa la razza, microscopico sicuramente visto così poiché le foto non mostrano una dimensione vera e propria di un cane ma lo si può capire solo vedendo fisicamente i genitori, ovviamente restando in tema "il venditore può mostrare i genitori poiché ne è proprietario" al contrario della stragrande maggioranza dei negozi di animali che vendono animali e non solo accessori...
(Non tocchiamo in questo post il perché il negozio possa permettersi di vedere cuccioli senza pedigree dato che la legge impone la vendita di un cane definito di razza con pedigree, microchip e almeno dopo i 60 giorni di vita).
Quella corsa all'acquisto del cagnolino gettonato termina in truffe, annunci assurdi e falsi, cani importati e malati che porterà inevitabilmente a notare in pochi mesi anche da neofita che si è stati vittima di una truffa.

Già... Una truffa, ma se non ricordo male la legge non ammette ignoranza ciò non importa perché coloro che tanto hanno corso si dipingeranno come vittime di una truffa senza mai ammettere che non si sono minimamente documentati in tempi utili.
I cani così come tutti gli animali da compagnia non sono fatti per essere regalati a Natale, non sono l'ultimo gioco della console di video giochi più famosa!


Poi ci sono quelli intelligenti, quelli che si sono documentati attraverso vari siti che effettivamente forniscono informazioni veritiere, notizie concrete, annunci reali, e spesso si imbattono in siti di allevamenti seri che offrono cuccioli qualora siano disponibili, con tanto di garanzia, pedigree, microchip, e assistenza. Allora quest'ultimi avranno una possibilità in più di avere trovato il regalo perfetto in base a ciò che cercavano ma... Eh già c'è un ma, resta il fatto che il cucciolo lo stanno regalando a mo' di premio, regalo a seguito di una festa e non perché lo desiderano davvero di conseguenza tra queste persone il 98% sono persone che non hanno la benché minima idea di quanto sia importante acquistare un cucciolo o adottarlo poco importa in questo caso, poiché realisticamente non reputano l'animale domestico come un membro della famiglia ma quasi come un oggetto da regalare per una festa.
E' vietato il copia e incolla del post parziale o intero e la copia/scaricamento delle immagini.
E' consentito solo la condivisone del link.
Alessandra Rinaldi

mercoledì 7 dicembre 2016

Condizioni di vendita allevamento Infinity Mon Amour di Alessandra Rinaldi




NON ALLEVIAMO SPITZ BIANCHI.
NON ALLEVIAMO CANI IMPORTATI.

Tutti i cuccioli vengono ceduti forniti di pedigree ITALIANO sverminazioni, vaccinazioni complete (polivalente vanguard7), microchip, antiparassitario stronghold baby, esame feci, garanzia cucciolo tare genetiche, contratto, genitori visibili, puppy kit comprende mangime, attrezzi per toelettatura basilare, giochi, memorandum sullo Spitz, assistenza h24 in cambio dell' aggiornamento della vita del cucciolo.

N.B. Non cedo cuccioli senza pedigree.
Esenzione tare genetiche, garanzia a vita, con contratto in cambio dell' aggiornamento della vita del cucciolo.
Assistenza h24 presso i nostri contatti Alessandra Rinaldi titolare allevamento riconosciuto Enci-Fci Infinity Mon Amour.
Per visitare l'allevamento si prende appuntamento prima e telefonicamente, non siamo un negozio o un centro commerciale dove andare a vedere come sono fatti gli Spitz, non si effettuano visite in allevamento se non ci sono femmine gravide o cuccioli disponibili.
Ulteriori informazioni sul sito www.infinitymonamour.com
E tutto ciò che c'è da sapere sullo spitz tedesco Nano (Pomerania) sul nostro blog (a cura di Alessandra Rinaldi)
http://infinitymonamour.blogspot.it
Contatti:
3409663867
(Si chiede la gentile cortesia di non chiamare in orari assurdi).
Mail: pomerania.monamour@gmail.com

Alessandra Rinaldi

sabato 3 dicembre 2016

Ghiandole perianali: Cosa sono? Si premono? Come si curano? Sintomi?

Infiammazione delle ghiandole perianali.
Già dal nome non sembra un'infiammazione tanto sopportabile né raccomandabile, giusto? Infatti, oltre ad essere fastidiosa è anche molto dolorosa ed è una delle più pericolose.
L'infiammazione delle ghiandole perianali del cane è un disturbo che non fa eccezioni in realtà, colpisce spesso gli esemplari di piccola taglia.
Per poter aiutare un cane in queste condizioni è necessario comprendere i sintomi e riuscire ad individuarli.

Sappiate che l'animale che ha questo tipo di infiammazione, sente un forte dolore che colpisce come mille aghi che pungono in contemporanea, tutta la parte che circonda l'ano.

Quindi mugolerà insistentemente e si gratterà per cercare di trovare un attimo di sollievo.
Questi sono gli atteggiamenti che potrebbero allarmare il padrone. Tra l'altro le ghiandole perianali infette saranno purulente e secerneranno un liquido maleodorante di un colore giallognolo che non potrete fare a meno di sentire e notare.
Il cane potrebbe inoltre tendere a strusciarsi sul pavimento. Potreste anche notare un gonfiore sotto la coda e, in alcuni casi, anche delle fistole ben visibili.
In base a questi comportamenti ed a questi sintomi è il caso di portare immediatamente l'animale dal veterinario.
Sappiate che le ghiandole perianali sono poste lateralmente all'ano e, di norma, secernono un liquido che serve per facilitare la fuoriuscita delle feci. Inoltre saranno utili al cane per diffondere altrettanti messaggi. In particolare, le ghiandole perianali, producono una secrezione maleodorante quasi impercettibile dall'olfatto umano, che viene utilizzata per contrassegnare certe parti della zona nella quale vivono. E siccome questa secrezione varia in funzione del ciclo di riproduzione, essa costituisce anche un segno di attività sessuale.
Il liquido di una ghiandola non infiammata è particolarmente chiaro e, chi gli sta intorno, non ne sente alcun odore.
Durante l'infiammazione, la loro secrezione ristagna, cambia colore, l'odore è sgradevole e nauseabondo (simile al pesce andato a male) ed è pieno di batteri.
Non si conoscono ancore le cause effettive che portano al manifestarsi di questa infiammazione ma si teorizza che i fattori scatenanti possano essere una diarrea frequente (in quanto non viene consumata sufficientemente la secrezione delle ghiandole e quindi tende a stagnare), le patologie cutanee (che portano spesso all'infiammazione dell'epidermide e delle ghiandole annesse) e gli sbalzi ormonali (che inducono le ghiandole perianali a lavorare troppo producendo liquido in eccesso).

Salvo casi in cui il vostro cane è sano, non ha nessun problema, nessun fastidio ma vi siete recati in una delle ultime toelettature "spuntate dal nulla come funghi" che magari si permette pure di pubblicizzare "si premono le ghiandole perianali" ed hanno premuto l'ano al vostro cane dicendovi che va fatto... Ecco questo provocherà al vostro cane un infiammazione oppure davanti a sintomi generici indicatori di infiammazione o principio di infiammazione delle ghiandole perianali il veterinario in cui vi recate le preme anche se non è necessario e non effettua la giusta cura/prevenzione come spiegato di seguito.

Come curare le ghiandole perianali infette
Per curare questo tipo di infiammazione ci saranno alcune procedure che il veterinario dovrà eseguire.
In primis dovrà spremere le ghiandole in causa e poi procederà con il somministrare il trattamento farmacologico più adatto alla situazione.
In alcuni casi dovrà anche effettuare una piccola operazione chirurgica.
È importante agire immediatamente in queste situazioni in quanto il cane soffrirà davvero molto ed avrà bisogno di cure repentine.
Conseguentemente, quando tornerà a casa con voi, sarà necessario seguire le istruzioni del veterinario e cercare di mantenere il cane tranquillo e lontano da stress.
Per il suo rientro preparate un ambiente caldo, confortevole e, soprattutto, pieno d'amore.
Una volta che il veterinario avrà risolto, il cane si riprenderà molto velocemente e, ben presto, ricomincerà a giocare e a comportarsi come se nulla sia successo.

venerdì 25 novembre 2016

Cibi vietati e cibi ammessi

Nelle foto di seguito sono mostrati gli alimenti dannosi, velenosi, e gli alimenti permessi che apportano un adeguato contributo all'alimentazione a base di crocchette.

Nel caso dell'anguria è chiaro che gli ossi vanno tolti.
Nel caso del pollo si parla di ossa, pelle e cartilagini vietate, ammesso il pollo ben pulito e sfilacciato.

No amidi, pasta e pane, al massimo solo integrali o ai cereali e in bassissime quantità.

La cioccolata è velenosa per i cani poiché contiene teobromina tossica per i cani. A differenza degli umani i cani metabolizzano la teobromina molto più lentamente e questo causa un accumulo del livello tossico nel loro apparato.

Ulteriori domande potete postarle nei commenti.

sabato 5 novembre 2016

Infinity Mon Amour For My Life la maturazione dai 2 anni

In queste foto,  meraviglioso Infinity Mon Amour For My Life aka Nesquik di Fafa Lala e Oscar Guccione,  la maturazione,  il cambiamento verso i 2 anni sono evidenti e davvero eccezionali, tutte le razze terminano la maturazione dai 2 anni ai 4, ci vuole attenzione per notare i dettagli.
Orgogliosa dei genitori Maliusinky's Ranja Princess Of My Heart  e Odino MonAmour

giovedì 3 novembre 2016

PARTICOLOR... La metamorfosi di un nano e di un piccolo



Infinity Mon Amour Je T'Aime Party aka Lulù.
Kleinspitz (Spitz Tedesco Piccolo) femmina figlia di Bria Monamour e Odino Monamour.
Solo 1 anno e mezzo.







Infinity Mon Amour B- Arabia Party zwergspitz (Spitz Tedesco Nano) femmina figlia di Maliusinky's Ranja Princess Of My Heart e Odino Monamour

Come disse una cara e grande amica allevatrice Nadya Papa, party è party!
Ed  è vero poichè il particolor ha una tessitura e una quantità di pelo differenti dal color arancio.
Particolor è anche il black & Tan che abbiamo mostrato nel post "La metamorfosi dello Spitz"
In italia è corretto il bicolore, ma esiste anche il meraviglioso tricolore.
Esiste il bianco e nero, il bianco arancio, il bianco nero e Tan... e così via.

martedì 1 novembre 2016

I parassiti più comuni, conosciamone ogni aspetto

Le malattie parassitarie del cane: i parassiti cutanei

- PULCI
Le pulci (in prevalenza del genere Ctenocephalides) sono parassiti molto comuni negli animali da compagnia, anche nei soggetti che non escono di casa. L’insetto adulto vive sul corpo dell’animale, annidandosi tra il suo pelo e nutrendosi del suo sangue.
Una singola pulce può vivere alcune settimane e le femmine producono fino a 50 uova al giorno.
Le uova cadono nell’ambiente, su tappeti, divani, letti, nelle fughe delle piastrelle ecc. Dalle uova, attraverso un ciclo che prevede la formazione di un bozzolo e di larve, si svilupperanno le pulci adulte, pronte a saltare sul primo cane nelle vicinanze.

Cani e gatti si infestano più facilmente all’esterno, in luoghi frequentati da altri animali infestati. Tuttavia, l’infestazione è possibile anche nei soggetti che vivono sempre in casa perché le pulci possono essere veicolate all’interno accidentalmente in vari modi. Basta una sola pulce femmina per iniziare il ciclo di infestazione.

Nelle stagioni calde la presenza di pulci è maggiore, ma questi insetti possono vivere indisturbati nelle case tutto l’anno, grazie alle condizioni a loro favorevoli garantite dal riscaldamento. Per questo, le pulci possono causare problemi a cani e gatti in qualsiasi stagione. A seconda delle condizioni di umidità e temperatura dell’ambiente, il ciclo biologico della pulce può durare da 12 giorni a 6 mesi.
Le pulci del cane e del gatto possono infestare anche l’uomo, ma ciò accade raramente perché, potendo, preferiscono parassitare gli animali.

Sintomi e diagnosi
I sintomi più frequentemente causati dalle pulci nei nostri animali sono prurito, irritazione e arrossamento della cute, mordicchiamento e leccamento frequenti e perdita di pelo. Le lesioni e il prurito sono maggiori sul dorso e attorno alla base della coda, dove le pulci si concentrano. Tuttavia, non è facile osservare le pulci tra il pelo dell’animale, per le loro piccole dimensioni e per la rapidità con cui si spostano.
È invece più facile vedere sulla cute e tra il pelo le loro feci, che appaiono come puntini neri simili a granelli di sabbia scuri o a fuliggine.
CICLO VITALE DELLA PULCE: UOVA, LARVA, PUPA, ADULTA.

Per confermare che si tratti di feci di pulci, se mettiamo un po’ di questo materiale su un foglio di carta da cucina bagnata osserveremo la formazione di un alone marrone attorno a ciascun puntino: si tratta del sangue del cane, ingerito dalla pulce e presente nelle sue feci. Forti infestazioni, soprattutto negli animali giovani, possono causare anemia. Inoltre, la pulce può trasmettere al cane la tenia Dipylidium caninum, un parassita intestinale.
LE DIMENSIONI DI UNA PULCE ADULTA





Un’altra condizione piuttosto frequente è l’allergia da morso di pulce o DAP (dermatite da allergia alle pulci). In questo caso, l’animale può presentare un prurito insopportabile anche in presenza di una singola pulce a causa di un’allergia alla sua saliva. In questi soggetti i sintomi dell’infestazione possono essere più gravi, con prurito intenso, escoriazioni cutanee diffuse, perdita di pelo e infezioni cutanee secondarie.
Trattamento e controllo
La lotta alle pulci può avvalersi oggi di prodotti molto validi e di facile applicazione, come fialette da applicare sulla cute o compresse per via orale. Il trattamento si effettua una sola volta al mese, in genere da marzo a novembre, cioè nella stagione di maggiore replicazione delle pulci. Tuttavia, il veterinario potrà consigliare un prolungamento del trattamento anche d’inverno, a seconda dei casi, dato che le pulci sopravvivono e si replicano anche in questa stagione grazie al riscaldamento delle case.
Tutti gli animali presenti in casa devono essere trattati contemporaneamente (cani, gatti, conigli e furetti). Occorre tuttavia chiedere consiglio al veterinario, perché alcuni prodotti antiparassitari non possono essere applicati indifferentemente su tutte le specie. Il trattamento deve poi essere costante per tutto l’anno nei soggetti con allergia al morso di pulce (DAP) e negli eventuali animali conviventi non allergici.
Alcuni dei nuovi prodotti tra l’altro non si limitano a eliminare le pulci adulte sull’animale ma impediscono anche lo sviluppo delle larve dalle uova presenti nell’ambiente.
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ZECCHE
Le zecche sono artropodi appartenenti alla classe degli aracnidi, quindi imparentate con i ragni. Sono parassiti esterni degli animali e occasionalmente dell’uomo che si nutrono del sangue dei loro ospiti, causando debilitazione e rischio di trasmissione di alcune malattie infettive.
Le zecche del cane appartengono alla famiglia delle Ixodidae (zecche dure) e le più frequenti sono:
- Rhipicephalus sanguineus: parassita soprattutto il cane e può trasmettergli in particolare la babesiosi (o piroplasmosi) e l’ehrlichiosi (in aumento negli ultimi anni). All’uomo può trasmettere la rickettsiosi (febbre bottonosa);
- Ixodes ricinus (zecca dei boschi): parassita soprattutto cane ed uomo, uccelli e roditori. Può trasmettere la malattia di Lyme (borreliosi), sia al cane che all’uomo;
- Dermacentor reticulatus: può trasmettere al cane la babesiosi.


Il ciclo vitale delle zecche
Il ciclo vitale delle zecche dure è composto da quattro fasi successive di sviluppo (uovo, larva, ninfa e adulto) che necessitano di tre ospiti diversi. Ogni stadio vitale della zecca (tranne l’uovo) richiede un pasto di sangue prima di passare allo stadio successivo, tuttavia le zecche possono resistere per lunghi periodi di tempo a digiuno.
Le zecche sono dotate di un lungo rostro, una specie di arpione che infiggono nella cute per succhiare il sangue. Le femmine adulte di zecca si nutrono del sangue del loro ospite potendo aumentare di oltre 100 volte il loro peso. Il pasto di sangue, durante il quale la zecca rimane costantemente attaccata all’ospite, può durare giorni o settimane.

Terminato il pasto di sangue, le zecche si staccano dall’ospite e depongono nell’ambiente da 100 a 6000 uova, secondo la specie, in zone appartate con una vegetazione fitta. Le uova si schiudono in due settimane e da esse emergono le larve, che si spostano nell’erba alla ricerca di un ospite per compiere il loro primo pasto di sangue. Individuato l’ospite, di solito un uccello o un roditore, le larve vi restano attaccate per diversi giorni e poi si lasciano cadere a terra. La fase di ninfa inizia dopo che è stato completato il primo pasto di sangue. Le ninfe rimangono inattive durante l’inverno e ricominciano a muoversi in primavera, mettendosi alla ricerca di un ospite, di solito un roditore, un animale da compagnia o una persona. Dopo questo pasto di sangue, le zecche nuovamente si lasciano cadere dall’ospite e passano alla fase adulta. Per tutto l’autunno, gli adulti di sesso maschile e femminile cercano un ospite, che è ancora una volta di solito un roditore, un altro animale o una persona.

La femmina adulta rimane sull’ospite a nutrirsi per 8-12 giorni e si accoppia mentre è ancora attaccata al suo ospite; in seguito maschi e femmine cadono a terra e i maschi muoiono. La femmina rimane inattiva durante l’inverno e in primavera depone le uova in un luogo appartato. Se gli adulti non riescono a trovare un animale ospite in autunno, possono sopravvivere tra le foglie morte fino alla primavera.

Come avviene l’infestazione?
Le zecche aspettano nell’erba il loro ospite di passaggio e quando lo trovano vi si arrampicano velocemente. Sono attirate verso l’ospite dal movimento, dal calore emesso dal corpo e dall’anidride carbonica esalata. Il morso di una zecca in genere è completamente indolore.
Cosa causano?
Nella stragrande maggioranza dei casi l’infestazione da zecche è solo una parassitosi esterna risolvibile con un trattamento antiparassitario. Tuttavia, esiste il rischio, se pur piuttosto basso, che la zecca trasmetta importanti malattie infettive. Infine, il parassita può causare una rara reazione detta paralisi da zecche, causata dalle neurotossine inoculate nell’ospite.
Fortunatamente, occorrono parecchie ore prima che la zecca salita su un ospite possa trasmettergli un’eventuale malattia infettiva (circa 48 ore). La trasmissione degli agenti patogeni avviene infatti quando la zecca inocula nell’ospite la sua saliva, cosa che avviene solo un certo tempo dopo essere salita sull’ospite. La rapida rimozione delle zecche dall’animale e la regolare effettuazione dei trattamenti antiparassitari favorisce la prevenzione della trasmissione delle malattie.
Come prevenire l’infestazione del cane
Esistono diversi prodotti antiparassitari che permettono di uccidere le zecche presenti sull’animale e/o di prevenire l’infestazione. Alcuni sono efficaci anche per il controllo di altri parasti esterni, quali pulci e pidocchi. Sono disponibili in forma di fialette spot on, da applicare tra le scapole, oppure come spray o collari. Il veterinario saprà indicare il prodotto più adatto, anche in base allo stile di vita dell’animale e al conseguente rischio di infestazione.

Come rimuovere le zecche
Per individuare le zecche occorre esplorare con le mani tutto il corpo dell’animale, tenendo conto che si localizzano preferibilmente su testa, padiglioni auricolari, collo e tra le dita, ma che possono trovarsi in qualunque zona del corpo.
Dopo una passeggiata in boschi, prati e campi (soprattutto dove hanno sostato greggi di pecore) bisogna controllare l’animale e asportare prontamente le zecche eventualmente presenti.
Dopo aver scostato il pelo e aver verificato che si tratti realmente di una zecca (deve avere le zampe) e non di neoformazioni cutanee, capezzoli ecc, con delle pinzette (tipo quelle per le ciglia) bisogna afferrare la zecca alla base, cioè il più vicino possibile al punto di infissione nella cute e tirare delicatamente ma con decisione con un movimento costante verso l’alto, senza torcere o schiacciare la zecca. È utile anche immobilizzare la cute accanto alla zecca con le dita dell’altra mano.
È importante evitare di schiacciare la zecca durante la rimozione. Un errore comune è quello di applicare sulla zecca sostanze tipo alcol, benzina o vaselina, per tramortirla. Ciò può causare il rigurgito di saliva della zecca nella ferita cutanea e la trasmissione all’animale di eventuali agenti infettivi o di sostanze tossiche.


Dopo la rimozione, verificare di aver asportato tutta la zecca, compreso il rostro. Tuttavia, anche se quest’ultimo dovesse rimanere infisso nella cute, non vi sono conseguenze gravi per l’animale, se non una modica reazione locale. La parte va pulita con un disinfettante. È normale che nel punto in cui la zecca era infissa si formi successivamente un piccolo nodulo (un granuloma causato dall’infiammazione), che può restare per alcune settimane.
La zecca rimossa può essere posta in un recipiente ermetico (ad esempio un barattolo) contenente alcol, nel caso si intenda farla identificare, oppure deve essere eliminata senza schiacciarla e possibilmente bruciandola.
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DERMATITE DA MALASSEZIA





Come si manifesta?
La dermatite da Malassezia è una malattia sostenuta da lieviti (funghi) che sono presenti in condizioni normali sulla cute del cane e del gatto, in basso numero. I lieviti possono moltiplicarsi e provocare la malattia, che si osserva più frequentemente in animali con altre malattie dermatologiche (malattie allergiche). È piuttosto frequente nel cane e rara nel gatto.
Gli animali con dermatite da Malassezia manifestano prurito intenso ed emanano un cattivo odore. Le lesioni cutanee sono eritema (arrossamento della pelle), esfoliazione (forfora) e aspetto untuoso delle zone interessate. Nei casi cronici si possono osservare anche ispessimento e colore scuro della pelle. La malattia è spesso associata ad otite esterna e possono essere colpite anche le unghie: in questo caso si osserva un materiale untuoso di colore scuro alla base delle unghie. Nel gatto, la dermatite da Malassezia può essere osservata in presenza di allergie o gravi malattie sistemiche virali o neoplastiche.


Come si diagnostica?
L’esame citologico è solitamente sufficiente per la diagnosi grazie alla facilità di identificazione dei lieviti, a forma di arachide. Negli animali con dermatite da Malassezia ricorrente è necessario approfondire le indagini diagnostiche per identificare la malattia concomitante che predispone alla moltiplicazione incontrollata dei lieviti.


Quali sono le possibilità terapeutiche?
L’uso di farmaci antimicotici per via topica e/o sistemica è efficace per eliminare i lieviti e deve essere continuato per almeno 3-4 settimane.

PREVENZIONE 
per le orecchie evitare di lasciarle umide, pulire periodicamente con aceto di mele o prodotti naturali con proprietà antimicotiche, togliere i pelo in eccesso che impediscono all’orecchio di ossigenersi, soprattutto nei cani con orecchie pendule

Qual è la prognosi?
La prognosi è favorevole, anche negli animali con dermatite da Malassezia ricorrente, se viene identificata e trattata la malattia concomitante.

                                                  ROGNA SARCOPTICA (SCABBIA)



La rogna sarcoptica, conosciuta anche come scabbia, è causata dal parassita Sarcoptes scabiei. Questi acari microscopici possono infestare la cute del cane o del cucciolo causando numerosi problemi cutanei, i più comuni dei quali sono la perdita di pelo e un intenso prurito. Benché possa infestare anche altri animali (gatti, furetti, volpi) e l’uomo, questo acaro specifico preferisce trascorrere la sua breve vita sul cane. Ciascuna specie di acaro predilige infatti un ospite specifico.
Quali sono i cani a rischio?
La rogna sarcoptica può essere osservata in cani di tutte le età e razze.
Qual’è il ciclo vitale del parassita Sarcoptes scabiei?
L’acaro in genere trascorre tutta la sua vita sul cane. La femmina scava dei tunnel nella cute dell’animale e vi depone le uova, continuando a scavare in profondità, al punto che i tunnel possono raggiungere la lunghezza di alcuni centimetri. Dopo aver deposto le uova, la femmina muore. Nel corso di 3-8 giorni, dalle uova schiudono le larve, caratterizzate dall’avere solo 6 zampe, anziché 8 come il parassita adulto. Le larve si trasformano in ninfe, con 8 zampe. Le ninfe si sviluppano poi di in adulti, sempre all’interno dei tunnel. Gli adulti si accoppiano e il processo continua con una nuova deposizione di uova. L’intero ciclo vitale richiede 2-3 settimane.
Gli acari possono sopravvivere nell’ambiente per alcuni giorni; nei climi freschi e umidi possono sopravvivere fino a 22 giorni lontano dall’ospite. Alle normali temperature domestiche vivono in genere per 2-6 giorni. Grazie a questa capacità, l’infestazione del cane può avvenire sia per contatto diretto con un animale infestato, sia attraverso l’ambiente.


Quali sono i sintomi?
Sono vari, ma in genere includono la perdita di pelo e la presenza di un intenso prurito localizzato soprattutto a gomiti, orecchie, ascelle, garretti, torace e addome. Gli acari preferiscono infatti le zone in cui la cute è coperta da pochi peli.
Nelle infestazioni gravi, tuttavia, le lesioni possono essere presenti in tutto il corpo. Sulla cute possono essere presenti papule, pustole rossastre, squame e croste giallastre. A causa del forte prurito, si possono poi osservare lesioni indotte dal grattamento, che possono infettarsi. Il prurito sembra peggiorare con l’aumento della temperatura, come in casa e vicino a fonti di calore. La cute si ispessisce e assume un colore più scuro, fino a divenire nerastra nelle infestazioni croniche.
A causa dell’intenso prurito, a volte la rogna sarcoptica viene confusa con una condizione allergica (atopia); tuttavia, se il cane non ha una storia clinica di allergie e se il prurito non è stagionale, si deve sospettare la rogna.


Come si diagnostica?
La diagnosi di rogna canina può essere molto frustrante. Il metodo standard consiste nell’effettuare un raschiamento cutaneo e identificare gli acari al microscopio. Sfortunatamente, solo nel 20% circa dei cani infestati il raschiato cutaneo è positivo (presenza di acari); questo significa che un raschiato negativo non esclude la presenza della rogna sarcoptica. La maggior parte delle diagnosi sono dunque basate sull’anamnesi e sulla risposta al trattamento. Esiste oggi anche un esame del sangue (sierologico) che identifica gli anticorpi verso il parassita.

Come si cura?
In passato il trattamento era costituito da bagni antiparassitari, efficaci ma piuttosto scomodi di effettuare. Oggi esistono prodotti molto più pratici, che prevedono un’applicazione topica al mese, alcuni dei quali forniscono contemporaneamente protezione verso la filaria, le pulci e le zecche. Esistono anche farmaci iniettabili e per via orale. Tutti questi prodotti devono comunque essere indicati dal veterinario e utilizzati sotto il suo controllo.
Un bagno cheratolitico e antiseborroico può facilitare la terapia. Anche l’ambiente, soprattutto nei luoghi dove il cane riposa, può essere trattato con un insetticida ad effetto prolungato. Il trattamento deve essere effettuato anche su tutti i cani a contatto con il soggetto infestato.

È possibile contrarre la rogna dal proprio cane?
È possibile, anche se la rogna indotta dall’acaro del cane, Sarcoptes scabiei, nell’uomo è generalmente autolimitante e causa un prurito temporaneo.

sabato 29 ottobre 2016

Una grande soddisfazione... Infinity Mon Amour Life Is Now

Lui è Infinity Mon Amour Life Is Now uno dei nostri più grandi capolavori.
Pomerania maschio figlio di Lovely Sunshine Monamour Della Renard Gris e Odino Mon Amour.

Grazie sempre ai proprietari per la fiducia e per l'Amore che provano per Life!!!

Ps. Sezionare, allevare non è accoppiare 2 cani e basta ma è frutto di studio della genetica, degli avi della coppia.
Tutti sono in grado di dire "io sono allevatore"... Dimostrarlo è più difficile.

Complimenti Life sei spettacolare e non hai neanche 2 anni, aspettiamo con ansia la tua ulteriore meravigliosa metamorfosi.

venerdì 28 ottobre 2016

IL CARLINO E LE SUE MALATTIE

E' mia premura avendo avuto una carlina nera e una fulva provenienti da allevamenti diversi spiegare perchè è bene assicurarsi prima di acquistare un carlino che i genitori e tutto l'allevamento siano esenti da tali malattie.
Suggerisco un allevamento siciliano che è esente da tali tare genetiche.

 I carlini di Imperial Stupor Mundi di Milena Luciano
Il carlino come tutti gli altri cani può soffrire di svariate malattie:Micosi: Sono tutte quelle malattie provocate da funghi, e muffe microscopiche, sono contagiose per il cane e per l'uomo, nella maggior parte dei casi sono curabili e spesso si manifestano con una perdita di pelo. ( Un esempio classico è la Tigna).Malattie congenite: Sono le malattie presenti alla nascita, che vengono causate da disturbi genetici o carenze nutrizionali della madre durante la gravidanza. Gli organi colpiti sono svariati, non sono contagiosi e possono essere più o meno gravi.Malattie ereditarie: Sono tutte quelle malattie causate da particolari geni presenti nei genitori ed ereditati dal cucciolo; Possono manifestarsi alla nascita o successivamente, il cane colpito trasmetterà a sua volta la stessa patologia ai propri cuccioli, tra le più conosciute c'è la displasia dell'anca, l'emofilia e la rogna demodettica.






La salute del carlino è spesso minacciata dalle allergie cutanee di vario genere, che colpiscono sopratutto i cuccioli. Una malattia che colpisce il pelo del carlino è la Rogna rossa o Demodex (ROGNA DEMODETTICA):Si tratta di una malattia provocata da un acaro parassita chiamato Demodex canis.
Il Demodex vive principalmente nel follicolo pilifero dove si riproduce e causa la caduta del pelo. Non è una malattia contagiosa nè per l'uomo nè per gli altri animali. Il contagio avviene solo nei primi 2-3 giorni di vita del cucciolo carlino durante l'allattamento, per contatto diretto con la madre portatrice della malattia: infatti è visibile sul muso dei cuccioli già a 16 ore di vita. I cuccioli nati per parto cesareo da madri infestate e allontanati subito non contraggono la malattia.
Il parassita può essere presente in numero ridotto nella pelle di molti cani sani, senza per questo dare origine alla malattia. Tuttavia, in alcuni soggetti si moltiplica a dismisura dando la tipica sintomatologia: piccole pustole, arrossamento cutaneo, desquamazione, diradamento del pelo (prima compare sulla testa, sul collo e sui gomiti, poi si estende agli arti e alle zampe).
Si stanno ancora studiando le cause scatenanti di questa malattia; tuttavia sembra ormai accertato che esiste una predisposizione ereditaria legata a questa razza (come a molte altre razze a pelo corto – ad esempio bulldog, boxer, dalmata, bassotto, collie, beagle, pastore tedesco. sharpei ed altri), così come è constatato che alcuni fattori stressanti o debilitanti (generalmente legati all’età puberale) agiscono sul sistema immunitario abbassandone le difese e favorendo la proliferazione dell'acaro parassita affetto da rogna rossa.
La salute del carlino può essere danneggiata anche dalla lussazione mediale della rotula (LMR) è un’affezione, riscontrata nel pug, che si traduce con una posizione anormale della rotula che è in posizione mediale, fuori dalla troclea. La lussazione può essere intermittente o permanente, riducibile o meno, a seconda del grado di gravità. I sintomi della LMR compaiono molto precocemente; possono essere assenti alla nascita, ma le cause anatomiche e funzionali responsabili sono già presenti:  è quindi considerata “congenita”. Inoltre, l’elevata frequenza riscontrati in alcune razze fa sì che questa affezione venga considerata “ereditaria”: farebbe parte delle 5 affezioni ereditarie più importanti del cane. Il meccanismo di trasmissione ereditario sarebbe di tipo autosomico recessivo o poligenico. Dato che lo studio mostra un rischio maggiore per le femmine, sono state formulate diverse ipotesi: un fattore ormonale, un carattere legato al cromosoma X o, meno verosimilmente, a un solo gene dominante legato al cromosoma X.
Gli animali debolmente colpiti camminano con gli arti posteriori leggermente piegati, dato che questa flessione si aggrava con la gravità della lussazione.
La rotula può trovarsi nella sua posizione anatomica, dato che raramente la lussazione avviene con una riduzione spontanea al momento dell’estensione; può anche essere lussata in permanenza, con possibilità o meno di riduzione, a seconda della gravità del caso.
Le lesioni legamentose hanno un’intensità variabile e interessano sia le strutture muscolo-capsulolegamentose dell’apparato estensore e della grassella, sia l’estremità distale del femore e l’estremità prossimale della tibia.
L’intensità variabile di queste lesioni porta a classificare  4 gradi di gravità crescente. Fra gli animali colpiti, si riscontrano 3 tipi di pazienti: i neonati e i cuccioli, che hanno un’andatura anormale da quando cominciano a camminare; presentano lesioni di grado terzo e quarto;
- i giovani adulti, colpiti da una lussazione di grado secondo o terzo, che manifestano zoppie intermittenti e che sono portati alla visita dato che le zoppie si aggravano;
- gli animali più vecchi, con una lussazione di grado primo o secondo, la cui zoppia, di comparsa improvvisa, è dovuta a un danno a carico di altre strutture articolari (legato al cattivo funzionamento articolare) o all’aggravamento di un dolore di un processo artrosico. La ricerca si effettua esaminando l’articolazione della grassella in estensione.
Nei gradi primo e secondo, se la rotula è al suo posto si ottiene la sua lussazione esercitando una pressione lateromediale; la riduzione si ottiene quando si mette l’articolazione in estensione, associando, se necessario, una leggera rotazione esterna della tibia.
In caso di grado terzo o quarto, la rotula lussata si reperisce mediante palpazione medialmente alla troclea. in questo caso, la riduzione, quando è possibile, è seguita rapidamente da una nuova lussazione. Pur non essendo indispensabile per formulare una diagnosi, l’esame radiografico permette di valutare l’importanza delle deformazioni ossee e l’intensità delle eventuali lesioni degenerative: a questo scopo sono sufficienti due lastre, una con un’incidenza caudo-craniale, l’altra con un’incidenza medio-laterale. La visione tangenziale del femore distale, difficile da effettuare, non è necessaria per valutare la profondità della troclea, che può essere giudicata attraverso la cute, con la rotula lussata, durante l’esame clinico, e, in modo più preciso, dopo apertura dell’articolazione. Le tecniche del trattamento riguardano sia gli elementi capsulo-legamentosi, sia gli elementi ossei dell’articolazione del ginocchio, e vengono classificate a seconda dell’obiettivo che cercano di raggiungere.
Gli studi retrospettivi riguardanti il trattamento permettono di trarre alcune regole terapeutiche:
- in assenza di zoppia, di grado I non devono obbligatoriamente essere operate, ma è meglio tenere sotto controllo un eventuale aggravamento;
- di grado 4, presenti in animali adulti, sono associate a gravi lesioni; il trattamento da adottare è indaginoso e difficile e, nella maggior parte dei casi, non permette di raggiungere un risultato funzionale migliore di quello iniziale;
- in tutti gli altri casi, l’intervento chirurgico deve essere effettuato il più precocemente possibile: un animale che presenta  grado 4 deve essere operato appena possibile, cioè appena l’anestesia e le tecniche scelte sono applicabili;
- l’analisi dei problemi funzionali e il loro trattamento deve permettere di evitare di applicare alla rotula eccessive costrizioni, che porterebbero a un eccesso di pressione sulla troclea, allo scopo di mantenerla nella sua posizione fisiologica;
in caso contrario, il risultato ottenuto non si mantiene nel tempo e questo insuccesso è accompagnato dalla comparsa o dall’aggravamento di lesioni degenerative di tipo artrosico.
Il trattamento chirurgico applicato permette di ottenere buoni risultati nei gradi 1, 2, e tre; in caso di grado 4, con gravi deformazioni ossee e soprattutto con un accorciamento del muscolo quadricipite, la prognosi funzionale è più incerta, ed è tanto più favorevole quanto più l’intervento viene eseguito su un animale giovane. La percentuale di buoni risultati, in studi che associano controlli clinici e radiografici, va dal 50 al 100%.
Infine il carlino può essere colpito anche dalla displasia dell'anca. Questa malattia è una patologia che interessa l'articolazione coxo-femorale: il termine, infatti, indica uno sviluppo alterato, una malformazione della testa del femore, che non si adatta in modo adeguato alla cavità del bacino preposta a contenerla (acetabolo). Ne consegue l'usura e l'erosione delle cartilagini articolari rendendo instabile la stessa articolazione e riportando un movimento scorretto del bacino, più o meno grave, da parte dell'animale. In seguito a questa condizione potrà verificarsi l'insorgere di artrosi deformante.
Questa patologia colpisce cani di qualsiasi razza, indipendentemente dal sesso, ma con un'incidenza maggiore per i cani di taglia grande. Le razze considerate più a rischio sono il Pastore Tedesco, il San. Bernardo, il Labrador, il Golden Retriever, il Rottweiler, i Bovari, i Mastiff, i Carlini, e molti altri, senza escludere tutti i cani incrociati con razze predisposte.
Le cause di questa malattia sembrano essere diverse ma la sua componente ereditaria pare costituire, ancora oggi, quella più influente: secondo alcuni studi pare ormai assodato che la displasia abbia carattere poligenico, cioè che dipenda dall'intervento di più geni e da diverse cause esterne quali ambientali, alimentari e traumatiche. Inoltre è una patologia con andamento recessivo, ciò conferma il fatto che non è sempre vero quando si dice che una coppia di cani non displasici potrà generare soltanto cuccioli sani, potrà saltare una generazione e ripresentarsi a quella successiva e la malattia potrà quindi manifestarsi anche in figli di genitori sanissimi, e viceversa.
Sintomi: la displasia ha esordio con una zoppia più o meno evidente a causa dell'attrito fra le due superfici articolari che provocano dolore. Prima di tutto il cane accuserà una zoppia saltuaria in particolar modo all'inizio dell'attività fisica, che andrà poi migliorando con il movimento. Nel tempo, con l'aggravarsi della situazione, la zoppia tenderà ad aumentare fin quando il cane sarà costretto a movimenti macchinosi e accompagnati da immensi sforzi per alzarsi e sdraiarsi a terra.Diagnosi: a parte la sintomatologia, alle volte fin troppo evidente, è necessario un esame radiologico delle articolazioni coxo-femorali per redigere una diagnosi certa. Il tutto va eseguito con il cane in anestesia generale per via della posizione scomoda e dolorosa (a causa della malattia) che dovrà assumere. La lastra, per avere validità legale (ovvero, per far si che il responso venga trascritto sul pedigree dell'animale), deve essere eseguita da un veterinario autorizzato che invierà, in seguito, le lastre alla centrale di lettura specializzata in questa patologia.Terapia: la terapia può essere di tipo medico – conservativo, basata cioè sulla somministrazione di antinfiammatori, controprotettori, agopuntura ecc. mirata a ridurre il dolore oppure di tipo chirurgico.

mercoledì 26 ottobre 2016

IL VERO E UNICO MODO DI TOELETTARE LO SPITZ/POMERANIA/NANO, PICCOLO, MEDIO etc

Premesso che lo spitz è noto per il suo fantastico pelo, le toelettature drastiche modificano anche la bellezza del cane, il pelo deve essere ordinato, non tranciato di netto e troppo angolato, il bello del loro pelo deve essere messo in risalto non modificato fino a cambiarne la bellezza!



 Da sinistra a destra prima e dopo
 Coulotte e zampe, il garretto deve essere bene in vista per mostrare il movimento corretto delle zampe posteriori, la gonna non deve coprire il garretto
 Zampe anteriori
 Zampe anteriori e posteriori
 Il collo, ordinato la criniera troppo lunga non mostrerebbe il movimento anteriore
 Orecchie TONDE
RISULTATO FINALE VISTO DA DIETRO, E' IMPORTANTE CHE SI NOTI BENE L'ATTACCATURA DELLA CODA

martedì 25 ottobre 2016

LA DENTATURA DEL CANE. Impariamo a conoscerne ogni aspetto. fonte Dr. Vet Franco Adinolfi

 esempio di denti definitivi e denti da latte ancora presenti in fase di ca,mbiamento
 esempio di doppi canini
esempio di dentatura scorretta tra il prognatismo e non



Il cucciolo nasce senza denti. Intorno alla 2°- 3° settimana ha inizio l’eruzione dei denti da latte che si completa intorno ai 55 giorni e permane fino a 100  giorni circa, ma anche oltre i 4 mesi nelle razze di piccola taglia. Abbiamo quindi a questa età la dentatura decidua che è composta da 28 denti: 6 incisivi, 2 canini e 6 premolari sia superiormente che inferiormente. 

                
A questo punto inizia l’eruzione dei denti definitivi  (14-15) settimane.  I primi denti definitivi sono i primi premolari,  quasi contemporaneamente ai primi incisivi superiori ed inferiori.  Lo sviluppo di questa seconda dentizione si completa fra i 6-7 mesi a seconda di razza e/o taglia, con l’eruzione di 42 denti. 6 incisivi – 2 canini – 8 premolari – 4 molari superiormente e 6 incisivi – 2 canini – 8 premolari – 6 molari inferiormente.
Le osservazioni che si possono fare sono quindi che vi è un periodo della vita del cane nella cui bocca coesistono sia denti da latte che denti definitivi, e che non tutti i denti hanno due generazioni, infatti i primi premolari e i molari erompono una sola volta come denti definitivi.

Una delle prime e frequenti problematiche a cui ci possiamo trovare di fronte interessa il periodo dell’eruzione dei denti definitivi a cui dovrebbe in contemporanea seguire la perdita dei denti da latte. Non sempre però il meccanismo di erosione delle radici dei denti decidui da parte degli odontoclasti funziona, con conseguente permanenza di questi, per cui si hanno doppie dentizioni e presenza di denti soprannumerari. Si  ha dunque  la cosiddetta polidonzia falsa, da non confondersi con la polidonzia vera che è la presenza di denti soprannumerari definitivi.
La persistenza di denti decidui, soprattutto di quella dei canini può portare in seguito a gravi problemi di occlusione, ed è per questo che è consigliabile una visita veterinaria di controllo in questo periodo della vita del cucciolo. Infatti spesso i canini da latte superiori persistenti spingono in avanti i definitivi impedendo il fisiologico alloggiamento dei canini definitivi inferiori fra il 3° incisivo e il canino superiore. 
Altre volte è persistenza del canino inferiore a causare lo stesso problema. 
Le conseguenze possono essere serie. La crescita verticale in direzione del palato può provocare addirittura necrosi ossea, con conseguente fistola oro-nasale e complicanze rinologiche. Il problema può essere monolaterale o bilaterale.
Inoltre la persistenza dei denti da latte favorisce l’accumulo di residui alimentari, con una riduzione delle condizioni igieniche che danno origine a gengiviti e stomatiti. E’ quindi strettamente necessario non appena ci si accorge che i denti da latte non vengono persi fisiologicamente ricorrere alla loro estrazione, che deve avvenire avendo cura che venga estratta l’intera radice.
Altra malocclusione, spesso bilaterale, che riscontriamo frequentemente in alcune razze (Shetland) la cui diagnosi precoce e un intervento ortodontico idoneo consente di risolvere è la deviazione rostrale del canino.

Così come la polidonzia si può avere il difetto inverso: l’ ipodonzia, cioè la mancanza di uno o più denti. Questo accade soprattutto in razza piccole, (spitz, yorkshire, bassotti, pinscher, ecc.) o brachicefale.
Più frequentemente si tratta della mancanza di denti che tendono a ridursi filogeneticamente, cioè i primi premolari e/o gli ultimi molari. Inutile dire che ovviamente questi soggetti devono essere esclusi dalla riproduzione.
Da ricordare è l’assenza del 4° Pm inferiore frequente nell’Irish Wolhound. Già dal 75° giorno può accertare radiologicamente la presenza o l’assenza dei denti definitivi.
Altre volte invece i denti sono presenti ma non erompono. Ci troviamo di fronte a denti ritenuti, nel caso non vi sia ostacolo apparente alla loro eruzione, o impattati quando invece questa è impedita da un ostacolo, quale
la persistenza della radice di un dente deciduo o uno spazio troppo ristretto. Rimosso l’ostacolo i denti impattati
sono liberi di erompere, e si sviluppano a seconda della tempestività com cui è avvenuto l’intervento,
spesso comunque non raggiungono la stessa lunghezza del dente erotto fisiologicamente.
Nei casi in cui l’eruzione non avvenga si può intervenire mobilizzandoli con tecniche di ortodonzia, 
specie se trattasi di denti importanti. Vi sono casi in cui invece  questi devono essere estratti.
Riscontriamo inoltre sovente anomalie di occlusione, dobbiamo distinguere quelle scheletriche, dove si ha un allungamento o un accorciamento di mandibola o mascella, da quelle dento-alveolari in cui si ha il mal posizionamento di uno o più denti. Una diagnosi precisa può essere confermata radiologicamente in proiezione latero-laterale: infatti nella normocclusione il punto apicale della mandibola si trova sulla stessa linea del punto apicale della mascella, inoltre le cuspidi degli incisivi inferiori occludono con la superficie palatina degli incisivi superiori (dentatura a forbice), e il canino inferiore è sito fra il terzo incisivo e il canino superiore. Nel prognatismo l’apice della mandibola è sito anteriormente all’apice della mascella, e in alcuni casi (boxer, pechinesi..) è caratteristica di razza.
Nell’enognatismo, sempre grave difetto,  l’apice della mandibola è sito posteriormente  all’apice della mascella.
Le cause che portano ad una eccessiva o ad una ritardata crescita di mandibola o mascella non sono del tutto chiare, (sicuramente importante la componente genetica),  mentre quelle quelle che possono influenzare l’occlusione dento-alveolare si possono principalmente ricondurre al ritardo della perdita del dente da latte che ostacola l’eruzione del definitivo,  alla mancanza di spazio (mandibole  o mascelle strette) o a danni alla gemma dentaria dovuti a traumi. Inoltre anche alcuni comportamenti come il giocare con le pietre o l’azzannare le sbarre della gabbia durante il periodo della dentizione possono influenzare negativamente l’occlusione.